La Sessuologia Alimentare studia le relazioni tra cibo e sesso.
Il modello clinico della Sessuologia Alimentare, assolutamente innovativo, è una strategia complementare di interventi tesi all’equilibrio di comportamenti alterati sia in ambito sessuale sia in ambito alimentare.
La complementarietà degli interventi mira a una soluzione combinata di disturbi, disordini e disfunzioni che si influenzano e si sovrappongono, anche indipendentemente dai fattori eziologici che li hanno prodotti.
La psicologia alimentare, le diete, la medicina, la sessuologia offrono soluzioni parziali per singoli aspetti comportamentali. La compliance del paziente, presupposto necessario e indispensabile, per la soluzione dei problemi spesso s’imbatte nel gap dell’accoglienza parziale o settoriale del problema stesso.
Tradizionalmente, i professionisti (psicologo, biologo, medico o sessuologo) approcciano la questione cui sono chiamati ad intervenire con metodi e tecniche parziali (solo di tipo alimentare, o psicologico, o medico, o sessuologico) in relazione alla prospettazione della domanda d’aiuto.
Per contro, numerose richieste, dietro l’evidente problema prospettato, (richiesta di aiuto per problema sessuale, ma non anche alimentare o viceversa) sottendono la stretta relazione tra corpo, piacere, sessualità e affettività, sconosciuta allo stesso paziente.
L’intervento, seppure corretto in base ai criteri metodologici della propria disciplina da parte del professionista psicologo, medico, biologo o sessuologo e la compliance del paziente non sono così garanzia di successo, se non immediato e di breve durata, quando, come accade sempre più spesso, il problema alla base del disturbo o disfunzione origini da una strutturazione multipla e invischiante. Un approccio solo bio-medico o solo psico-alimentare che non tenga in debito conto delle variazioni e alterazioni sessuali e viceversa, indeboliscono gli effetti dell’intervento ed inficiano la compliance del paziente perché non riconosciuto in tutti i suoi bisogni.