La “Pharmaceutical care”: il farmacista parla di sessualità e alimentazione.

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“La potenza della parola nei riguardi delle cose dell’anima sta nello stesso rapporto della potenza dei farmaci nei riguardi delle cose del corpo.”

(Gorgia)

Nel sistema di cure centrato sul paziente e orientato alla qualità, due appaiono le caratteristiche imprescindibili:

  • l’integrazione multidisciplinare dei servizi;
  • la qualificazione delle competenze professionali.

Il sistema sanitario è un sistema sempre più complesso. Richiede, oltre che lo svolgimento dei compiti propri del ruolo di appartenenza, anche la massima qualificazione tecnico-professionale del professionista. Ogni professionista della salute, partecipa, anche se in via mediata, alle molteplici fasi della rete di cura. Un complesso processo composto da: consulenza, diagnosi, invio, trattamento, assistenza e, in un fluire continuo, la prevenzione.

La nuova funzione del farmacista 

Nella clinical governance del sistema che va oggi delineandosi, la figura del farmacista va acquisendo sempre più contenuti e funzioni (Clinical Monitor, Local Affair Manager, Clinical Research Associate, Manager nelle aziende di produzione, Pharmacy Analist,  Farmacista di Corsia, ecc.).

La pharmaceutical care è uno dei contenuti e delle funzioni più aderenti ad un sistema che vuol essere orientato alla persona e diretto al benessere, così come la WHO definisce la salute.

Una funzione, quindi, di educazione alla salute che consiste sì nell’intervento rivolto a dispensare il farmaco, con informazioni, istruzioni, avvertenze, consigli al paziente, ma non solo. Dove la pharmaceutical care può ampliare il raggio di azione, ben oltre la consegna del medicinale e le informazioni finalizzate all’aderenza alla cura, è nei c.d. servizi su richiesta del cliente: una forma di health education volta all’acquisizione del miglior stato di salute (benessere) possibile e/o il miglior grado di qualità di vita.

Il canale “farmacia” è da sempre considerato un canale privilegiato per la velocità del consiglio, l’accessibilità, la possibilità di scegliere tra più opzioni quella più adatta a sé, la semplicità del colloquio e, soprattutto, per la fiducia riposta nella figura del farmacista che sa orientare e  proporre consigli e rimedi.

In più, proprio il farmacista, nel processo di cura, è figura principe per rendere partecipe il cliente del concetto di salute come benessere (e non solo come assenza di malattia), attraverso la contestuale offerta di vaste categorie di prodotti non riconducibili a farmaci e a malattie conclamate, ma dirette comunque a migliorare la qualità della vita.

Il farmacista che parla di sessualità

La formazione in campo sessuologico e alimentare del farmacista è uno step fondamentale per condurre il cliente alla consapevolezza del proprio stato di benessere in questi ambiti fondamentali.

Il farmacista che parla di sessualità sa come ascoltare. Sa come porre, anche di iniziativa propria o cogliendo segnali o, ancora, attraverso campagne informative, idonee domande in ambito sessuale oltre che nutrizionale.  Con una delicata, riservata e corretta indagine, può il farmacista che parla di sessualità costituire quell’incontro importante per indirizzare il cliente a scelte e comportamenti adeguati oltre che al professionista competente.

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