Educare corpo, mente, cuore. Il karate.

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Educare corpo, mente, cuore. Il Karate.

Educare corpo, mente, cuore, arrivare a un funzionamento coerente e funzionale di tutto il nostro essere è per le scienze odierne centrare l’obiettivo del nostro benessere.

Comportamento alimentare e sessuale, come sappiamo, sono strettamente correlati non solo dal punto di vista bio-medico, ma anche psicologico, fisico ed emotivo insieme.

Numerosi meccanismi del nostro corpo correlano comportamenti e stati d’animo: psicoplasticità e neuroplasticità, epigenetica, intelligenza emotiva, microbiota sono i cardini del meraviglioso mondo che gli studi scientifici degli ultimi anni ci hanno svelato.

E tanti sono gli strumenti che ci consentono, con tanto di riconoscimento scientifico, di arrivare a educare corpo, mente, cuore: il Karate per esempio.

Il Karate

Il Karate, arte marziale, guarda alla persona nel suo essere un tutto intero: non solo movimenti corporei, non solo pensiero, non solo emozioni. Corpo, mente e cuore: circuiti che non lavorano singolarmente, ma che nella specificità delle loro funzioni, hanno vita simultanea e, inevitabilmente, collegata.

Le neuroscienze hanno dimostrato lo stretto collegamento dei nostri circuiti e come il funzionamento o il mal funzionamento o la correzione dell’uno riverbera effetti, in maniera reciproca e conseguente, sull’altro.

Zanshin: è la condizione psico-fisica di unione tra mente e corpo che il Karate insegna e che, una volta acquisita, rimane una costante della persona in ogni aspetto e momento della propria vita ((http://www.accademiadellaviamarziale.it/2018/01/23/zanshin-distanza-elaborazione-controllo/).

Integrazione e autocontrollo di corpo e mente, rilassamento, concentrazione, attenzione. Cosa che vuol significare “essere presenti nel qui e ora, tenacia, flessibilità, autocontrollo” e cioè:

  • saper conoscere, riconoscere le proprie emozioni e imparare a gestirle

quindi apertura dell’intelligenza emotiva che comporta

  • riconoscimento e abbassamento dei livelli di rabbia e quindi
  • concentrazione

e perciò

  • disconnessione di meccanismi associativi e negativi del nostro cervello.
Disciplina del corpo e della mente: il karate e le emozioni

Uno dei problemi legati al binge eating è proprio l’emotional food, il mangiare emotivo che spesso induce a nutrirci in maniera sproporzionata perché legata al bisogno di consolazione soddisfatto dal cibo che si innesca quasi automaticamente.

Imparare a disconnettere l’emozione “negativa” dal ricorrere al confort food per l’ equilibrio emozionale, è la chiave di volta che interrompe il circuito vizioso (emozione negativa -> cibo consolazione) e pone le basi per correggere comportamenti e stili di vita non equilibrati.

Educare corpo, mente, cuore. Il Karate: entrare in un Dojo (Do = via Jo = cammino, comunemente luogo dove si esercitano le arti marziali) non è entrare in una palestra per svolgere esercizio fisico. Significa entrare in uno spazio per intraprendere un percorso di crescita, una disciplina per il corpo e lo spirito. Liberare la mente, stare nel qui e ora, essere fluidi e rigidi simultaneamente. Ma non solo: stimolare resistenza psico-fisica, controllare il peso ( https://www.dietapersonalizzata.it/dieta-e-alimentazione-del-karateka/), seguire alimentazione corretta, liberare la mente e con la calma mentale ridurre e gestire lo stress.

Crescita personale: testimonianza

Un percorso di crescita personale verso il benessere che può cominciare anche se non più molto giovani.
Riportiamo, a tal proposito, la testimonianza della nostra Claudia Agostini:

“Come l’arco, il praticante di karate deve usare contrazione, espansione, velocità e al tempo stesso rilassamento, concentrazione, lentezza” (Gichin Funakoshi)

Ho cominciato a praticare karate da adulta, forse proprio da grande sono riuscita a coglierne la vera essenza. Ho sempre apprezzato sport di squadra perché per me era fondamentale immaginare lo sport come momento di aggregazione e di capacità di collaborazione, non ho mai dato peso al successo del singolo, ma a quello collettivo.

Da qui la prima riflessione importante: “Qualunque cosa tu faccia, fino a quando tutto ciò riguarda una vittoria, si tratta di sport. Lo scopo della pratica delle arti marziali è padroneggiare le arti marziali stesse, non vincere (Oshou Iwasaki).”

 Non è stato facile dopo 30 anni di sport di squadra spostarmi verso questa disciplina, allenarmi da sola, immaginare di dover combattere contro un mio compagno, rispettare le regole di un Dojo che ritenevo essere troppo distanti da me e dal mio modo di vivere lo sport. Persino urlare alla fine di ogni tecnica mi faceva sentire ridicola.

Il cammino per educare corpo, mente, cuore con il Karate.

Era necessario un cambiamento: insieme alla mia sensei (*maestra di arti marziali ) mi sono data un obiettivo all’anno o, meglio, un obiettivo a cintura, perché le migliori sfide, quelle più difficili sono proprio quelle con noi stessi:

  • primo obiettivo ovvero passaggio dalla cintura bianca a quella gialla: imparare a urlare quel faticosissimo “kiai”.  Che poi cos’ era il kiai e perché era cosi importante imparare a dirlo? Il kiai è l’unione delle energie: quando emetti un kiai, non stai solo urlando qualcosa, ma stai rilasciando la tua energia. Il Kiai dimostra applicazione intenzionale ai tuoi gesti. Compreso il significato del kiai (compreso, non acquisito perchè farlo proprio è un serio impegno) arriva  il
  • secondo obiettivo ovvero il passaggio dalla cintura gialla a quella arancione: lavorare sullo Zanshin, sul “mantenere lo spirito allerta”, porre attenzione verso tutto ciò che ci circonda, imparare a essere “presenti”, considerare ogni momento importante come fosse l’unico momento, perché presenza mentale e consapevolezza di ogni parte del nostro corpo sono la via per educare corpo, mente, cuore. E il karate ne è la via.
  • Terzo obiettivo ovvero il passaggio dalla cintura arancione a quella verde: attraverso il karate trovare gli ostacoli della mente.

Adesso sono qui:

Davanti a me la lunga strada verso la cintura nera.

 

Scritto con la collaborazione di

Claudia Agostini
Counselor Sistemica, Consulente Sessuale, Educatrice Esperta in Sessuologia, Esperta nell’approccio Sessuologico-alimentare, Operatrice Shiatsu, Formatrice presso Cta Milano (Centro Terapia dell’Adolescenza) e presso Sessuologia Alimentare, Mediatrice Familiare.

Comments 1

  1. Concordo in pieno… corpo, mente e cuore vanno educati verso una sinergia volta al benessere. É molto importante incanalare le energie verso il giusto scopo… mi piacerebbe tanto riuscirci

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